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Sembra un infuso ma non lo è: scopriamo il mondo del Caffè filtro

Sembra un infuso ma non lo è: scopriamo il mondo del Caffè filtro

Diciamo la verità: noi italiani ci sentiamo da sempre gli unici al mondo in grado di sapere preparare il caffè. Per noi il caffè deve essere intenso, corposo, muscolare. Tutto ciò che non è Espresso o Moka viene guardato con sospetto e ce ne accorgiamo soprattutto quando, in vacanza all’estero, vaghiamo alla ricerca di una tazza di caffè dal sapore familiare, arrabbiandoci quando al suo posto ci viene servito un Caffè filtro.

In realtà quello del Caffè filtro, chiamato anche Brewed Coffee, è un universo affascinante fatto di mille sfumature aromatiche, che variano a seconda dalle singole origini di caffè e dai metodi di estrazione. Ed è, oltretutto, il modo di bere il caffè più diffuso nel mondo: oltre l’80% della popolazione globale, infatti, consuma caffè estratto in modalità filtro.

E’ diffuso ovunque: dagli Stati uniti al Nord Europa, dal Giappone all’Australia, e fortunatamente da qualche anno – grazie al lavoro di alcuni appassionati baristi e di caffetterie “evolute” – sta prendendo piede anche nel nostro paese.

Il Caffè filtro è chiamato anche caffè filtrato, lungo o all’americana. Ma attenzione a non confonderlo con l’Americano, ovvero caffè Espresso con aggiunta di acqua calda, un metodo inventato dai baristi italiani per soddisfare le esigenze degli stranieri di bere un caffè più lungo di quello italiano.

CHI HA PIU’ CAFFEINA?

Al contrario di quanto si possa pensare, il Caffè filtro contiene una quantità maggiore di caffeina rispetto all’Espresso e alla caffettiera tradizionale. Questo perché i metodi con cui viene estratto prevedono un tempo di contatto con l’acqua molto lungo, che porta ad un’estrazione maggiore di caffeina. Nel caffè filtro c’è più caffeina anche perché ne beviamo di più: se di Moka ed Espresso beviamo una tazzina, di Caffè filtro beviamo la classica mug, molto più grande.  

BEVANDA DA MEDITAZIONE

Esistono vari metodi di estrazione del caffè filtro, quello che tutti hanno in comune è la capacità di dare vita ad una bevanda più vicina al mondo degli infusi e dei the rispetto al classico caffè all’italiana. Le preparazioni filtro permettono di estrarre in maniera lenta e ad una temperatura minore tutte le caratteristiche più pregiate del caffè. Per questo è consigliabile utilizzare solo caffè di altissima qualità, prevalentemente in singola origine o in blend di puri Arabica d’altura.

I METODI DI ESTRAZIONE A FILTRO

 

 

V60 – E’ il caffè filtro per eccellenza, amato dai coffee lover più appassionati. Il motivo è il risultato in tazza: il V60 esalta tutte le caratteristiche sensoriali migliori delle origini utilizzate, senza alterarle tramite temperatura dell’acqua eccessiva o pressione. Il caffè viene estratto tramite percolazione: l’acqua dall’alto attraversa il caffè macinato fresco, posto su un filtro di carta alimentare, estraendo la bevanda in modo lento e delicato. Si chiama V60 per via del cono estrattore, una V forata sotto – che può essere di rame, ceramica, vetro o plastica – con un angolo di 60 gradi.

Chemex – Il funzionamento è molto simile a quello del V60, ma esteticamente è un vero oggetto di design. Il Chemex è un bricco di vetro a forma di clessidra con una sorta di colletto in legno marrone intorno alla strozzatura centrale. È opera del tedesco Peter Schlumbohm che lo creò nel 1941 ed è un’icona del design moderno esposta al MoMa di New York.

Aeropress – Inventato da un costruttore di frisbee nel 2005, l’Aeropress dà vita a corposi e ricchi di aromi. È uno strumento composto di due contenitori cilindrici che scorrono uno dentro l’altro, come una siringa. Caffè e acqua, dopo essere stati a contatto per 30-50 secondi, passano attraverso un filtro grazie alla pressione esercitata dalla mano.

French Press – A inventarla furono i francesi nell’Ottocento ma  a brevettarla furono nel 1929 da due italiani, Attilio Calimani e Giulio Moneta. La French Press composta da un filtro, uno stantuffo e un bricco raccoglitore. La polvere di caffè viene versata nel bricco insieme all’acqua calda, lasciandoli alcuni minuti in infusione. Dopo circa 4 minuti si spinge lo stantuffo, che filtra attraverso una retina, intrappolando la polvere di caffè.

Macchina da caffè americano – E’ la classica macchina del caffè che vediamo nei film e serie tv americane. Preparare il caffè in questo modo è molto semplice: basta versare il caffè macinato all’interno del filtro di carta posto nel contenitore e ammaccare il tasto di erogazione, la macchina farà il resto. Il risultato è il celebre Black Coffee, nero, forte e fumante, tipico dei Diner degli Stati uniti.

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